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Mozione sulla introduzione immediata di software libero da ufficio ed interrogazione sullo stato della precedente mozione.

«SOFTWARE "OPEN SOURCE" PER GLI UFFICI COMUNALI»

Proponenti: Luca Pettini, Nicola Rotondaro, Lorenzo Marzullo, Daniele Baruzzi, Michele Morrocchi, Gregorio Malavolti, Ornella De Zordo, Monica Sgherri, Gianni Varrasi.

OGGETTO: Per introdurre software da ufficio open source.

Vista la mozione n.308 del 2001 approvata dal Consiglio Comunale nella scorsa legislatura, avente per oggetto «Per l'introduzione ed espansione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione».

Considerato che negli ultimi anni è stato introdotto software da ufficio (elaboratori testi, fogli di calcolo, programmi di navigazione in rete e di gestione della posta elettronica etc.) open source e gratuito che, oltre a poter essere utilizzato con il sistema operativo linux, può essere utilizzato anche su computer che utilizzano Microsoft Windows e che tale software, dal punto di vista operativo e funzionale non differisce dai più comuni pacchetti a pagamento, garantendo anche la medesima facilità di utilizzo;

Considerato inoltre che tale software è largamente compatibile con quello proprietario (gli esperti parlano di una compatibilità di oltre il 95% di un documento inclusa formattazione ecc., che arriva al 100% per normali documenti di ufficio) e presenta funzionalità aggiuntive, come ad esempio la capacità di produrre documenti .pdf (funzionalità che su suite da ufficio proprietarie richiederebbe un software anch'esso proprietario a pagamento) e che quindi la migrazione tra il software libero e quello proprietario attualmente in uso, può essere effettuata con un minimo (spesso nullo) sforzo di formazione del personale;

Preso atto che tale migrazione potrebbe costituire il primo atto di un processo di migrazione complessivo a sistemi operativi non proprietari, così come disposto dalla citata Mozione 308/2001;

IMPEGNA IL SINDACO

Oltre ad operare nella direzione della migrazione verso sistemi operativi open source come previsto dalla Mozione 308/2001, a sostituire già da ora e progressivamente il software da ufficio proprietario per il sistema operativo Microsoft Windows (elaboratori testi, fogli di calcolo, programmi di navigazione in rete e di gestione della posta elettronica) basato su costose licenze, con prodotti analoghi, sempre operanti su Microsoft Windows, ma gratuiti e open source;

A destinare a prevedere già dal prossimo bilancio l'utilizzo di parte delle somme risparmiate con la realizzazione del punto 1. della presente Mozione per la formazione del personale all'utilizzo di detto software.

Interrogazione del Comune di Firenze

Proponenti: Luca Pettini, Nicola Rotondaro, Lorenzo Marzullo, Daniele Baruzzi, Michele Morrocchi, Gregorio Malavolti, Ornella De Zordo, Monica Sgherri, Gianni Varrasi.

OGGETTO: Attuazione e esiti dello studio di fattibilità richiesto dalla Mozione nr. 308/2001 del Consiglio Comunale.

I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI

Vista la mozione n. 308 del 2001 approvata dal Consiglio Comunale nella scorsa legislatura, avente per oggetto "Per l'introduzione ed espansione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione".

Preso atto che il dispositivo di tale mozione impegnava il Sindaco, "nell'ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali, anche sulla base delle indicazioni positive emerse in Commissione 1° il 23 maggio 2001 durante l'audizione dei responsabili del settore Informatica del Comune di Firenze":

  1. ad avviare uno studio di fattibilità e pianificazione sull'introduzione progressiva di software libero nel Comune di Firenze;
  2. a rendere prioritario e ad invitare anche altri Enti pubblici ad acquistare pacchetti di software libero per ufficio tenendo conto di:
    1. esigenze di sicurezza e quindi esclusivo impiego di software libero o almeno open source per i computers destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per l'amministrazione e/o per i cittadini;
    2. di valutare anche la componente costo del prodotto/assistenza fornita allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale caratteristiche comparabili di facilità d'uso e rispondenza dei singoli prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si identifichino, come normalmente accade, nella semplice produzione di documenti, scambio di posta o in altre elementari funzioni)
    3. a verificare se analoghe caratteristiche sono assicurate da prodotti che possono essere acquisiti gratuitamente;
  3. a considerare nella creazione dei budgets di spesa i vantaggi derivanti da investire più in assistenza ed installazione e meno nel software in particolare impiegando software libero;
  4. a promuovere l'impiego di formati di dati standard, aperti e documentati, in quanto di estrema importanza e flessibilità per mantenere la piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la PA senza nessuna conseguenza sulla facilità d'uso;
  5. ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica per i dipendenti comunali anche l'impiego del sistema operativo Linux e di altri prodotti di free software (e quindi open source).
  6. ad indirizzare i dipendenti all'impiego esclusivo nella spedizione di documenti di formati di salvataggio/interscambio leggibili da qualsiasi altro programma di scrittura (ad esempio formato rtf) e non semplicemente documenti nell'ultima versione disponibile del programma di word processing di cui dispongono; similmente si dovrebbe agire con gli altri programmi di ufficio (tabelle, presentazioni, etc.)
  7. ad attivarsi per mettere in atto politiche per diffondere maggiormente il software libero e open source nelle scuole e presso tutti i cittadini.

Considerato che il software libero nelle pubbliche amministrazioni sta giocando un ruolo sempre più importante nel mondo. Infatti lo sviluppo di software sicuro con codice liberamente accessibile costituisce un ruolo centrale nell'iniziativa eEurope della Commissione Europea; il Parlamento della Germania ha basato la propria infrastruttura tecnologica sul sistema GNU/Linux ed il Comune di Monaco di Baviera ha annunciato la migrazione di 14.000 postazioni al sistema operativo GNU/Linux. Anche in Italia stanno aumentando le esperienze di migrazione da software proprietario a software libero in molte pubbliche amministrazioni.

Considerato inoltre, che i motivi che rendono attuabile e conveniente la migrazione al software libero sono, altre a quelli economici, dovuti all'abbattimento dei costi delle licenze, anche motivi di riservatezza, basata sulla non segretezza delle sorgenti e di sicurezza, per esempio per il fatto che il sistema operativo Linux non è attaccato dai virus che, a ondate successive, funestano le reti pubbliche, con notevoli danni materiali ed economici;

INTERROGANO IL SINDACO PER SAPERE

  1. Gli esiti dello studio di fattibilità richiesto dalla Mozione del Consiglio Comunale n. 308/2001;
  2. A quanto ammonta la spesa per licenze di software proprietario (suddivisa per tipologia di software) affrontata annualmente dal Comune di Firenze;
  3. Se sia stato inserito nei programmi di riqualificazione informatica per i dipendenti comunali anche l'impiego del sistema operativo Linux e di altri prodotti di software libero (e quindi open source).

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